Villa Giustiniani – Tonon

Villa Giustiniani Tonon

Villa Giustiniani Tonon è quanto rimane di una complessa Abbazia. L’edificio voluto dai Giustiniani alla fine del 1500 fu affrescato dalla bottega di Paolo Veronese dopo il 1593 su commissione dell’Abate Francesco Giustiniani, dedicando tutto il ciclo al tema della Giustizia in onore alla propria Casata Giustiniani e alla grande giurisdizione veneziana della fine del 500.

Disegno della Villa Giustignani del 1° ottobre 1639, autore Bartolomeo Cortellotto (Venezia, Museo Correr, archivio Giustignani. Grazie a L. Mingotto)
Disegno della Villa Giustignani del 1° ottobre 1639, autore Bartolomeo Cortellotto (Venezia, Museo Correr, archivio Giustignani. Grazie a L. Mingotto)
Vista aerea di Villa Giustiniani - Tonon
Veduta aerea del complesso monumentale di Villa Giustiniani – Tonon

Il Complesso monumentale Villa Giustiniani si trova a Busco di Ponte di Piave (Treviso) ed è composto da una prestigiosa villa veneta del XVI secolo inserita in un complesso edilizio composto da diversi corpi di fabbrica disposti linearmente.
Il corpo padronale è una tipica villa veneta di tre piani la cui facciata reca decorazioni ad affresco.
Eccezionali affreschi databili alla fine del ‘500 arricchiscono il salone e alcune stanze del piano terra mentre motivi a grottesche si trovano su pareti e volte dello scalone che conduce al piano primo. A destra del corpo principale si trova una barchessa con aperture ad arco, disposta su due livelli e suddivisa in tre grandi ambienti.

Facciata affrescata Villa Giustiniani Tonon

La facciata completamente affrescata, oltre ai putti festanti e alle 4 stagioni, ha 4 grandi storie romane legate, all’originale ed inedito tema per una villa privata, della GIUSTIZIA: rarissime iconografie.


In alto a sinistra, LA VESTALE TUCCIA, entra nel tempio di Vesta col setaccio colmo d’ acqua a prova della sua verginità.

Facciata affrescata Villa Giustiniani Tonon

La Giustizia in persona, in basso a sinistra, ci indica la scena accompagnandoci all’interno della Villa e rimanendo la presenza costante in tutte le scene successive.
Sotto, frammentario, c’è Traiano a cavallo fermato dalla vedova implorante.
In alto a destra, L’ Imperatore Giustiniano, solleva da terra la Giustizia aiutata dall’allegoria femminile di Venezia.
Sotto, frammentario, Marco Curzio si getta a cavallo nella voragine per salvare Roma.

La Giustizia nell’età dell’oro

Allegoria dell’innocenza

La prima grande scena in fondo a destra rappresenta l’età dell’oro antica, dove regnava armonia e benessere, a destra la Giustizia e la Prosperità convivono con gli uomini felici.

La Giustizia nell’agricoltura

Allegoria del lavoro

La seconda scena rappresenta l’età dell’Argento e la nascita dell’agricoltura.
A sinistra la Giustizia e la Concordia sollecitano al lavoro il pigro e accidioso agricoltore.

La Giustizia nei commerci

Allegoria della discordia

La terza scena rappresenta Piazzetta San Marco, con una Venezia sul fondo e l’attività laboriosa con costruzioni e squeri.
Un giudice accoglie le pratiche giudiziarie da mercanti e impresari.
In basso la Giustizia implora mediazione ed egualità.

La Giustizia nelle guerre

La Giustizia rapita (particolare)

La quarta scena descrive una situazione di Guerra in cui la Giustizia viene rapita, maltrattata, violata e uccisa.
Nel fondo, due galee veneziane con i leoni dorati a prua, attaccano una fortezza Turca con la mezzaluna. Sul fondo il profilo di Venezia, la giusta dominante.

LA SALA DEGLI EROI E LA GIUSTIZIA COL DITTATORE FALARIDE

La sala degli Eroi romani vede rappresentati 3 generali armati in statue bronzee tra i quali Orazio Coclite e Scipione l'Africano.
La sala degli Eroi romani vede rappresentati 3 generali armati in statue bronzee tra i quali Orazio Coclite e Scipione l'Africano.
La sala degli Eroi romani vede rappresentati 3 generali armati in statue bronzee tra i quali Orazio Coclite e Scipione l'Africano.

La sala degli Eroi romani vede rappresentati 3 generali armati in statue bronzee tra i quali Orazio Coclite e Scipione l’Africano.
Al centro, la rara e ampia scena con il dittatore di Agrigento Falaride, che ordina di gettare nel toro bollente, lo scultore Perillo, che ne aveva concepito il sadico strumento di morte. Antico e discusso caso di legge. La Giustizia in basso a destra, in persona, implora clemenza. Un ritratto della Giustizia in trono con i suoi consiglieri, pur frammentario, rimane sulla parete a sinistra.

LO STUDIOLO DELL’ABATE

La sala dello studio è retta da grandi Cariati e ornata di curiose grottesche. Al centro si vede l’emblema della Morte che tutto distrugge. Una Maria Maddalena è in penitenza nell’affresco sopra la porta, unica presenza cristiana all’interno del vasto ciclo che prevedeva il piano nobile tutto dedicato alla Giustizia Cristiana e Giudaica.

IL VANO SCALE

La scala con due rampe, completamente affrescate porta al piano nobile. Nelle volte si vedono la caduta di Fetonte, il vaso di Pandora e la caduta di Icaro, ma alla fine, un Genio alato mostra la sfera del cielo dove la Giustizia è fuggita a causa della bellicosità degli uomini, in veste della Vergine come segno zodiacale. Sul pianerottolo vi sono altri due busti bronzei e due volti marmorei della Giustizia.

Studio e testi di Guerrino LOVATO (giugno 2023)

Le statue della fonderia Munaretti di Venezia

A Villa Giustiniani – Tonon è possibile ammirare alcune straordinarie sculture provenienti dalla storica fonderia di Emanuele Munaretti di Venezia.
Questo patrimonio artistico rischiava di andare perduto se non fosse stato per l’iniziativa di Guerrino Lovato, studioso d’arte e artigiano, che ha salvato questa preziosa raccolta di gessi, sculture e calchi.